Tossicologia e diagnostica
Lo Studio prescrive queste tipologie di analisi ai propri pazienti presso i laboratori autorizzati sia in Italia sia all'estero.
TEST DI TOLLERANZA AI METALLI (TITANIO)
IL GUT SCREENING
Un esame all’avanguardia sull’intestino
L’intestino è un organo-chiave della nostra salute In esso è racchiusa la maggior parte del nostro sistema immunitario.
Il vero problema dell’intestino è che esso raramente segnala le disfunzioni presenti; gli errori metabolici vengono trasferiti ad altri organi, esiste infatti una relazione tra disbiosi (alterazione della flora batterica) intestinale e malattie croniche, malattie allergiche, malattie autoimmuni, infezioni ripetute, emicranie-nevralgie, dermatiti, cistiti, stanchezza, nervosismo e irritabilità. Le relazioni tra batteri patogeni e alcune malattie autoimmuni sono convalidate da molti studi specifici
Mantenere l’equilibrio dell’ecosistema batterico nel tratto gastrointestinale significa, contribuire efficacemente alla conservazione del vostro intestino e del vostro benessere fisico.
Quando è bene richiedere il test?
1. PATOLOGIE AUTOIMMUNI
2. MALATTIE INFIAMMATORIE
3. DERMATITI
4. STANCHEZZA
5. COLITI CRONICHE
6. COLON IRRITABILE
7. DIARREE
8. CISTITI
9. ALLERGIE
10. STANCHEZZA
11. EMICRANIE
12. STIPSI
13. DISTURBI DIGESTIVI
14. GASTRITI
15. DURANTE CHEMIOTERAPIE
16. PREVENZIONE
IL TEST OLISTICO DELLE URINE
Una delle parti più importanti del sistema immunitario (generalmente sottovalutata) è legata al tubo digerente. Questa parte viene generalmente influenzata dalla flora batterica intestinale, per esempio i batteri escherichia coli che proteggono la parete intestinale provvedendo all’assimilazione delle vitamine quali l’acido folico, acido pantotenico nicotinamide, b12, ecc. e sintetizzano inoltre la vitamina k
Quando la flora intestinale non è più in equilibrio e cioè quando i batteri “amici” non sono più in simbiosi fra loro si parla di una situazione denominata disbiosi.
Leggi approfondimento: Il test olistico delle urineIL TEST DELLE MICROTOSSINE
Spesso la stanchezza cronica e le allergie sono provocate dalla presenza di MUFFE nel nostro ambiente, nei cibi e nei materiali da contatto.
Le muffe possono provocare allergie del tipo immediato Tipo I, ma anche allergie a ritardo del tipo III und IV.
Dermatiti (- atopica)
EmicraniaDisturbi gastro-intestinali
Disturbi della concentrazioneStanchezza cronica
AllergieLeggi approfondimento: Il test delle micotossine
Il test degli acidi grassi - Fat Profile
L’analisi degli acidi grassi presenti nei lipidi di membrana permette di controllare l’esistenza di un equilibrio ottimale tra struttura e funzionalità. La composizione della membrana eritrocitaria è molto significativa, poiché presenta lipidi che l’organismo prepara da sé insieme ai lipidi di provenienza dietetica.Un allontanamento dai valori normali può precocemente indicare una situazione di difficoltà cellulare, anche senza che siano manifesti sintomi di deficienza enzimatica o dietetica riguardanti i grassi.
Leggi approfondimento: Il test degli acidi grassi - Fat ProfileLE INTOLLERANZE ALIMENTARI
Intolleranza alimentare significa qualsiasi reazione ostile al cibo, diversa dall’allergia alimentare. Nell’ intolleranza il coinvolgimento del sistema immunitario non è stato dimostrato perché i test cutanei e gli altri esami per le allergierisultano negativi. Ciò non esclude la possibilità che le reazioni immunitarie siano coinvolte in un modo o in un altro, ed è possibile che esse siano un fattore primario nella produzione dei sintomi.
L’intolleranza alimentare non ha un tipologia definita di sintomi, infatti si presenta in ogni paziente in modo diverso, sia per il tipo di sintomo che per il tipo di cibo che lo provoca. Quindi è importante ribadire che non c’è un evidente meccanismo cui si possa imputare la reazione come succede nel corso delle allergie.
L’intolleranza alimentare è un tema complesso e non soggetto a generalizzazione.Mentre la reazione allergica è immediata la reazione da intolleranza è più lenta a manifestarsi; spesso i cibi colpevoli sono alimenti che consumiamo regolarmente. L’intolleranza alimentare è molto più insidiosa dell’allergia e spesso è difficile da rilevare poiché i sintomi sono inizialmente molto blandi e vanno peggiorando con il tempo.
Esistono comunque eccezioni, poiché in alcuni casi, un influenza, una diarrea, l’uso di farmaci, ecc., può suscitare l’intolleranza.L’allergia alimentare generalmente rimane per molti anni, spesso per tutta la vita, anche se il cibo incriminato viene evitato scrupolosamente.
L’intolleranza alimentare scompare se l'alimento non viene assunto, tuttavia può ricomparire se quel cibo viene consumato regolarmente.I sintomi da intolleranza alimentare sono estremamente vari, e colpiscono quasi ogni apparato corporeo. Al fine di evidenziare un’intolleranza alimentare esistono vari test, però l’unico test in vitro eseguito sul sangue, che dopo anni di esperienza si è rivelato essere il più attendibile, è il Test Citossico I.B.A (Indagine Bioematologica Alimentare), dove l’estratto di cibo viene messo a contatto con globuli bianchi vivi che reagiscono se l’estratto è allergizzante. Ideato da A.P.Black e modificato da William Bryan, due medici che vi si dedicarono alla fine degli anni 50, il test si basa sull’osservazione che i globuli bianchi vivi possono essere danneggiati o distrutti quando entrano in contatto con cibi cui una persona è sensibile.
Come si esegueVengono prelevati 4 cc. di sangue venoso e messi in una provetta contenente 0,5 di sodio citrato al 3,8 % vengono poi separati i globuli bianchi e messi a contatto con ogni alimento da esaminare su di un vetrino. Un vetrino contenente solo globuli bianchi verrà usato per il confronto.
I vetrini che contengono concentrati di cibi ai quali non siete sensibili restano immutati; quelli che contengono cibi sensibili possono mostrare svariate reazioni, alcune delle quali indicano deterioramento dei globuli bianchi”. Le sensibilità sono valutate con un punteggio da uno a quattro a seconda della gravità.Vantaggi
Richiede un minimo di dispendio di tempo da parte del paziente il che è importante nel caso di pazienti psicotici o bambini iperattivi con i quali è un problema avere una collaborazione costante. È efficace e rapido ed il risultato è pronto in poco tempo. È completamente innocuo, le reazioni sono oggettive; mette in evidenza sensibilità latenti ignorate da altri tipi di test, può essere usato anche per sostanze chimiche.Svantaggi
Non riproduce i sintomi, non ha alcun elemento di trattamento. Necessita di un laboratorio di analisi, è molto lungo il tempo di esecuzione da parte del tecnico.Indicazioni
Con la correta applicazione del test si ottengono benefici effettivi sulle seguenti patologie:obesità
problemi metabolicicefalee
gastritiproblemi intestinali
patologie cutaneeritenzione di liquidi
stanchezzaproblemi allergici
malattie reumaticheIL TEST LEUCOCITO-TOSSICO
Messo a punto da Bryan negli anni quaranta e sviluppatosi poi in Europa (Inghilterra ed Italia) alla fine degli anni ottanta, questo test ha lo scopo di rilevare, in vitro, l'azione citotossica (vacuolizzante) di certi alimenti sui granulociti neutrofili del paziente. La metodica permette di analizzare la reazione a livello morfologico di tali leucociti a contatto con estratti alimentari specifici. Tale metodica è oggi l’unica ad avere applicazione clinica tra i test di analisi delle intolleranze alimentari, sebbene le prove scientifiche siano tuttora oggetto di ricerca. Va detto che la lettura del test leucocito-tossico può essere effettuata per pazienti che non stiano seguendo una terapia cortisonica, poiché essa altera lo stato dei granulociti neutrofili.
Se si parla di intolleranza alimentare si intende una reazione avversa - che l’organismo attua nei confronti di determinati cibi perchè riconosciuti come nocivi - che è rilevata con tecniche diagnostiche non convenzionali, come il test leucocito-tossico, il test per la ricerca di IgG in ELISA e l’Alcat test in vitro e il DRIA test, l’EAV test e il test kinesiologico in vivo.
Tra i suddetti test, il test leucocito-tossico è l’unico che conferma l’ipotesi che gli alimenti intollerati portino alla formazione di un accumulo di sostanze nocive e, di conseguenza, ad una reazione da parte dei granulociti neutrofili, protagonisti dell’attivazione del processo infiammatorio (e non del sistema immunitario). Infatti, ha dimostrato finora la maggior precisione nell'individuazione dell'alimento intollerato e la maggior applicazione in clinica; si tratta di una metodica non invasiva e di facile ripetibilità, ma deve essere eseguito da persone competenti.
