Tossicologia e diagnostica

Lo Studio prescrive queste tipologie di analisi ai propri pazienti presso il Laboratorio Analisi Val Sambro.

 

IL TEST IN CAPO OSCURO

Studiare tutte le cellule del sangue in vivo grazie ad un microscopio particolarmente adattato che proietta l’immagine dinamica su di uno schermo che permette l’analisi dell’ambiente interno. Si possono valutare le funzioni digestive, di eliminazione e immunitarie come pure la presenza di batteri e altri microorganismi.
L’esame microscopico in campo oscuro del sangue appena prelevato in vivo è uno degli esami più importanti della medicina olistica applicata presso il Centro Tara. Ci permette di osservare l’ambiente interno ed esaminare le funzioni delle cellule ematiche. Mostra pure gli stadi evolutivi delle proteine più piccole (gli endobionti) che sono presenti in ogni corpo umano.

Si può anche vedere qualsiasi struttura sviluppata come i batteri, i virus e i funghi. L’esame in campo oscuro mostra la stato delle cellule ematiche, gli endobionti e il plasma in un modo funzionale e strutturale, rendendo chiaramente visibili i processi batterici e gli stadi che precedono un fungo.

L’esame in campo oscuro è molto adatto per la valutazione di assistiti con malattie croniche; per bambini che sono predisposti ad infezioni; per ricorrenti problemi batterici; per problemi di candida e altri funghi ed anche per rispondere a domande che concernono problemi cronici di tossicità (per esempio disturbi da amalgama).

Il microscopio in campo oscuro è uno strumento vitale per la supervisione di terapie biologiche. Per esempio, i test di terapia possono esser fatti aggiungendo sangue direttamente e controllandone la reazione. L’esame è molto stimolante per l’assistito perché i risultati possono essere discussi e dimostrati in vivo sullo schermo.

Non lo si può sostituire con un qualsiasi altro esame del sangue, né con un normale esame al microscopio, né con esami del sangue inviati ai laboratori. Il sangue cambia rapidamente la sua funzione con variazioni del suo ambiente interno dopo il prelievo di un campione.

Come si effettua l’esame?

Usando un ago molto sottile, si prende una goccia di sangue dal dito e la si pone direttamente su un vetrino. Senza fissazione o colorazione, il sangue viene esaminato proprio dopo averlo ingrandito con uno speciale microscopio fino a 1000x. Il paziente può seguire il processo per mezzo di una videotrasmissione su un grande schermo. L’esame dura all’incirca 15 minuti. Si riesamina il sangue svariate ore dopo aver prelevato il campione. Questa tecnica ci informa della velocità di degenerazione delle cellule ( mostra la loro capacità di recupero, il sistema immunitario e la tendenza degenerativa).

Si raccomanda di ripetere l’esame ogni 3 mesi durante una terapia isopatica e immunobiologica.

L’ esame, sviluppato e descritto dal Prof. Dr. G. Enderlein, dimostra le correlazioni esistenti tra parassiti ematici, simbionti, batteri e funghi. La verità principale che ne deriva è che le malattie croniche si creano con l’aumento della propensione ad esse degli endobionti e che i batteri, i virus e i funghi si sviluppano nel corpo umano o si trasformano in agenti patogeni secondo il loro ambiente interno ( determinato dall’equilibrio acido-base, dal contenuto proteico e dal livello di elementi presenti in tracce). Grazie all’esame in campo oscuro si può rilevare anche l’esistenza di stadi anteriori che non sono in grado ancora di far ammalare ma che possono compromettere una patologia. Per questo motivo questo esame presenta un importante aspetto preventivo.

IL GUT SCREENING

Un esame all’avanguardia sull’intestino
L’intestino è un organo-chiave della nostra salute In esso è racchiusa la maggior parte del nostro sistema immunitario.

Se la flora batterica intestinale è perturbata, le sostanze tossiche ristagnano e il potere di selezione dei nutrienti diminuisce, provocando come conseguenza il riassorbimento delle tossine stesse. Quando il sistema immunitario enterico viene costretto ad intervenire con troppa frequenza il pericolo è che questa iperattività si ritorca sullo stesso organismo attaccando tessuti propri e quindi dando luogo a varie forme di patologie autoimmuni o a disturbi allergici o di intolleranza.
Il vero problema dell’intestino è che esso raramente segnala le disfunzioni presenti; gli errori metabolici vengono trasferiti ad altri organi, esiste infatti una relazione tra disbiosi (alterazione della flora batterica) intestinale e malattie croniche, malattie allergiche, malattie autoimmuni, infezioni ripetute, emicranie-nevralgie, dermatiti, cistiti, stanchezza, nervosismo e irritabilità. Le relazioni tra batteri patogeni e alcune malattie autoimmuni sono convalidate da molti studi specifici

Mantenere l’equilibrio dell’ecosistema batterico nel tratto gastrointestinale significa, contribuire efficacemente alla conservazione del vostro intestino e del vostro benessere fisico.

Quando è bene richiedere il test?

1. PATOLOGIE AUTOIMMUNI
2. MALATTIE INFIAMMATORIE
3. DERMATITI
4. STANCHEZZA
5. COLITI CRONICHE
6. COLON IRRITABILE
7. DIARREE
8. CISTITI
9. ALLERGIE
10. STANCHEZZA
11. EMICRANIE
12. STIPSI
13. DISTURBI DIGESTIVI
14. GASTRITI
15. DURANTE CHEMIOTERAPIE
16. PREVENZIONE


IL TEST OLISTICO DELLE URINE

Una delle parti più importanti del sistema immunitario (generalmente sottovalutata) è legata al tubo digerente. Questa parte viene generalmente influenzata dalla flora batterica intestinale, per esempio i batteri escherichia coli che proteggono la parete intestinale provvedendo all’assimilazione delle vitamine quali l’acido folico, acido pantotenico nicotinamide, b12, ecc. e sintetizzano inoltre la vitamina k

Quando la flora intestinale non è più in equilibrio e cioè quando i batteri “amici” non sono più in simbiosi fra loro si parla di una situazione denominata disbiosi.

Leggi approfondimento: Il test olistico delle urine

IL TEST DELLE MICROTOSSINE

Spesso la stanchezza cronica e le allergie sono provocate dalla presenza di MUFFE nel nostro ambiente, nei cibi e nei materiali da contatto.
Le muffe possono provocare allergie del tipo immediato Tipo I, ma anche allergie a ritardo del tipo III und IV.

Dermatiti (- atopica)

Emicrania

Disturbi gastro-intestinali

Disturbi della concentrazione

Stanchezza cronica

Allergie

Leggi approfondimento: Il test delle micotossine

Il test degli acidi grassi - Fat Profile

L’analisi degli acidi grassi presenti nei lipidi di membrana permette di controllare l’esistenza di un equilibrio ottimale tra struttura e funzionalità. La composizione della membrana eritrocitaria è molto significativa, poiché presenta lipidi che l’organismo prepara da sé insieme ai lipidi di provenienza dietetica.

Un allontanamento dai valori normali può precocemente indicare una situazione di difficoltà cellulare, anche senza che siano manifesti sintomi di deficienza enzimatica o dietetica riguardanti i grassi.

Leggi approfondimento: Il test degli acidi grassi - Fat Profile

LE INTOLLERANZE ALIMENTARI

Intolleranza alimentare significa qualsiasi reazione ostile al cibo, diversa dall’allergia alimentare. Nell’ intolleranza il coinvolgimento del sistema immunitario non è stato dimostrato perché i test cutanei e gli altri esami per le allergierisultano negativi. Ciò non esclude la possibilità che le reazioni immunitarie siano coinvolte in un modo o in un altro, ed è possibile che esse siano un fattore primario nella produzione dei sintomi.

L’intolleranza alimentare non ha un tipologia definita di sintomi, infatti si presenta in ogni paziente in modo diverso, sia per il tipo di sintomo che per il tipo di cibo che lo provoca. Quindi è importante ribadire che non c’è un evidente meccanismo cui si possa imputare la reazione come succede nel corso delle allergie.

L’intolleranza alimentare è un tema complesso e non soggetto a generalizzazione.

Mentre la reazione allergica è immediata la reazione da intolleranza è più lenta a manifestarsi; spesso i cibi colpevoli sono alimenti che consumiamo regolarmente. L’intolleranza alimentare è molto più insidiosa dell’allergia e spesso è difficile da rilevare poiché i sintomi sono inizialmente molto blandi e vanno peggiorando con il tempo.

Esistono comunque eccezioni, poiché in alcuni casi, un influenza, una diarrea, l’uso di farmaci, ecc., può suscitare l’intolleranza.

L’allergia alimentare generalmente rimane per molti anni, spesso per tutta la vita, anche se il cibo incriminato viene evitato scrupolosamente.

L’intolleranza alimentare scompare se l'alimento non viene assunto, tuttavia può ricomparire se quel cibo viene consumato regolarmente.

I sintomi da intolleranza alimentare sono estremamente vari, e colpiscono quasi ogni apparato corporeo. Al fine di evidenziare un’intolleranza alimentare esistono vari test, però l’unico test in vitro eseguito sul sangue, che dopo anni di esperienza si è rivelato essere il più attendibile, è il Test Citossico I.B.A (Indagine Bioematologica Alimentare), dove l’estratto di cibo viene messo a contatto con globuli bianchi vivi che reagiscono se l’estratto è allergizzante. Ideato da A.P.Black e modificato da William Bryan, due medici che vi si dedicarono alla fine degli anni 50, il test si basa sull’osservazione che i globuli bianchi vivi possono essere danneggiati o distrutti quando entrano in contatto con cibi cui una persona è sensibile.

Come si esegue

Vengono prelevati 4 cc. di sangue venoso e messi in una provetta contenente 0,5 di sodio citrato al 3,8 % vengono poi separati i globuli bianchi e messi a contatto con ogni alimento da esaminare su di un vetrino. Un vetrino contenente solo globuli bianchi verrà usato per il confronto.

I vetrini che contengono concentrati di cibi ai quali non siete sensibili restano immutati; quelli che contengono cibi sensibili possono mostrare svariate reazioni, alcune delle quali indicano deterioramento dei globuli bianchi”. Le sensibilità sono valutate con un punteggio da uno a quattro a seconda della gravità.

Vantaggi

Richiede un minimo di dispendio di tempo da parte del paziente il che è importante nel caso di pazienti psicotici o bambini iperattivi con i quali è un problema avere una collaborazione costante. È efficace e rapido ed il risultato è pronto in poco tempo. È completamente innocuo, le reazioni sono oggettive; mette in evidenza sensibilità latenti ignorate da altri tipi di test, può essere usato anche per sostanze chimiche.

Svantaggi

Non riproduce i sintomi, non ha alcun elemento di trattamento. Necessita di un laboratorio di analisi, è molto lungo il tempo di esecuzione da parte del tecnico.

Indicazioni

Con la correta applicazione del test si ottengono benefici effettivi sulle seguenti patologie:

obesità

problemi metabolici

cefalee

gastriti

problemi intestinali

patologie cutanee

ritenzione di liquidi

stanchezza

problemi allergici

malattie reumatiche

IL TEST LEUCOCITO-TOSSICO

Messo a punto da Bryan negli anni quaranta e sviluppatosi poi in Europa (Inghilterra ed Italia) alla fine degli anni ottanta, questo test ha lo scopo di rilevare, in vitro, l'azione citotossica (vacuolizzante) di certi alimenti sui granulociti neutrofili del paziente. La metodica permette di analizzare la reazione a livello morfologico di tali leucociti a contatto con estratti alimentari specifici. Tale metodica è oggi l’unica ad avere applicazione clinica tra i test di analisi delle intolleranze alimentari, sebbene le prove scientifiche siano tuttora oggetto di ricerca. Va detto che la lettura del test leucocito-tossico può essere effettuata per pazienti che non stiano seguendo una terapia cortisonica, poiché essa altera lo stato dei granulociti neutrofili.
Se si parla di intolleranza alimentare si intende una reazione avversa - che l’organismo attua nei confronti di determinati cibi perchè riconosciuti come nocivi - che è rilevata con tecniche diagnostiche non convenzionali, come il test leucocito-tossico, il test per la ricerca di IgG in ELISA e l’Alcat test in vitro e il DRIA test, l’EAV test e il test kinesiologico in vivo.

Tra i suddetti test, il test leucocito-tossico è l’unico che conferma l’ipotesi che gli alimenti intollerati portino alla formazione di un accumulo di sostanze nocive e, di conseguenza, ad una reazione da parte dei granulociti neutrofili, protagonisti dell’attivazione del processo infiammatorio (e non del sistema immunitario). Infatti, ha dimostrato finora la maggior precisione nell'individuazione dell'alimento intollerato e la maggior applicazione in clinica; si tratta di una metodica non invasiva e di facile ripetibilità, ma deve essere eseguito da persone competenti.

 

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